Le immagini nascoste della TAC
Le indagini cosiddette 3D hanno rivoluzionato l’imaging sia ambito diagnostico che terapeutico. L’introduzione della 3° dimensione (ma esiste anche la 4°, il tempo, tipicamente la contrazione del cuore che batte nella ecografia) consente una perfetta valutazione e misurazione di dati biometrici del paziente utili sia ai fini del rapporto medico paziente (fornire indicazioni sulla fattibilità e prognosi di un intervento) sia rispetto alla tipologia di intervento da eseguire, livello di difficoltà ed eventuali ostacoli anatomici.
La news vuole condividere con gli utenti un aspetto particolare dell’indagine TAC, CBCT, RMN, PET, US: la generazione del file DICOM e la possibilità di un suo utilizzo per produrre profili volumetrici ed immagini nuovi che, accanto all’indubbio fascino immediato, stanno consentendo enormi progressi in molti ambiti chirurgici con miglioramento sia del follow-up che dei margini terapeutici.
DICOM è l’acronimo di ‘Digital Imaging and COmmunication in Medicine’: è un file generato dalla macchina che esegue l’indagine.
Software dedicati possono acquisire questi dati DICOM e attraverso un processo detto ‘Segmentazione’ ricostruire l’immagine volumetrica: questo volume può essere studiato sia ai fini diagnostici dal radiologo, ma anche e soprattutto dal chirurgo, in ambiti quali, odontoiatria implantologica e chirurgica, ortopedia, maxillo-facciale, otorino, neurochirugia, per ottenere misurazioni, fino alla simulazione realistica dell’intervento, creando ‘object’ e strumenti generati dallo studio di progetto dell’intervento da eseguire.
L’immagine mostra elementi virtuali di progetto anticipati che hanno consentito la realizzazione dell’object’ chiamato abutment: al centro l’immagine reale dell’intervento. Si noti la somiglianza tra il virtuale fatto sul computer (lati) con l’immagine reale al centro.
Il file DICOM, contiene inoltre i toni di grigio, espressione della ‘densità ‘ dei tessuti ed i software possono campionare questi toni che in termine tecnico vengono definiti ‘valori di Hounsfield’
Questo file digitale mostra la progressione dei tessuti generati dall’algoritmo settato secondo gli Hounsfield, partendo dal più denso (Metalli o smalto dei denti) fino all’aria.
Ringrazio Stefano Ponzi e www.MadeinVirtual.com per la elaborazione e concessione delle immagini.